Attività generatrice di reddito: barche per i pescatori di Gaza
PalestinaData Inizio
2011
Stato del Progetto
Autogestito
Beneficiari
Pescatori e artigiani di Gaza
Budget raggiunto
CHF 22'598.-
Partners locali
Associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo
Fondi
Fondi Membri AOREP Donazioni private
Contesto
I palestinesi sono un popolo di pescatori, ma ogni volta che gli abitanti di Gaza vogliono andare in mare vanno incontro a delle grandi difficoltà. I minacciosi cannonieri israeliani schierati all’orizzonte, sembrano infatti attendere che una barca palestinese oltrepassi le miglia nautiche imposte ai palestinesi. I cannonieri sono presenti, legalmente, anche nella parte egiziana per evitare qualsiasi sconfinamento dei pescatori.
Prima dell’intifada “Al Aqsa” era possibile raggiungere fino a 12 miglia nautiche dalla costa. Nel 2000, furono ridotte a 6 nonostante gli accordi di Oslo firmati nel 1993 prevedessero il diritto a 20 miglia. Nel 2009, in seguito alla guerra avvenuta in gennaio, furono ridotte a 3 miglia con il pretesto di Israele di prevenzione al traffico d’armi. I militari sparano volentieri anche sulle imbarcazioni che superano le prime due miglia. Questa situazione costringe Gaza all’isolamento assoluto impedendole qualsiasi contatto con il mondo esterno.
I pescatori sono in possesso di poche barche, considerando il fatto che molte sono state affondate, sono danneggiate e vengono riparate con il poco materiale a disposizione. L’assedio israeliano in atto dal giugno 2007 ha inoltre portato ad una mancanza di materiale da pesca come fiocine, reti o lanterne.
Per di più, quotidianamente vengono scaricati nel mare di Gaza circa 50 milioni di litri d’acqua non depurata che, secondo l’ONU, trasformano la zona in una reale fossa settica.
Tutte queste restrizioni impediscono ai pescatori di poter raggiungere il pesce migliore che si trova in acque più profonde. Gli “Asafeer” e i “Ghobos” insieme ad un’esigua quantità di sardine sono gli unici pesci che si riescono a pescare. La situazione è tragica se si considera che per 1.5 milioni di abitanti di Gaza il pesce è l’alimento principale.
Secondo i dati del “Word Food Programme”, dal 2008 al 2009, il pescato si è ridotto del 72% e da 10’000 pescatori ne sono rimasti solo 3'500, tuttora in rapida diminuzione.
Giustificazione del micro-progetto
L’intenzione di AOREP era di creare un’attività economica che potesse generare reddito ed essere gestita in seguito in modo autonomo. Attraverso questo progetto, AOREP ha inoltre cercato di contribuire alla pacifica convivenza e al processo di pace.
Considerata l’esistenza di una cultura della pesca ormai radicata nella popolazione, AOREP ha ritenuto potesse essere utile orientarsi verso la costruzione di barche per pescatori.
Nella sua analisi, AOREP non ha sottovalutato il blocco attualmente in vigore su Gaza che rende molto difficile, se non impossibile, la fornitura di materiale. Infatti, per ottenere maggiori benefici e ovviare a determinati problemi era fondamentale che la costruzione delle barche fosse realizzata direttamente sul posto. In tal modo, si ha potuto amplificare l’effetto positivo del progetto dando lavoro agli artigiani locali.
L’idea era di costruire 5 imbarcazioni, ognuna delle quali doveva portare beneficio a 10 famiglie. La nostra speranza consisteva, quindi, nel riuscire a coinvolgere indicativamente almeno 50 famiglie.
Collaborazione con l’Associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo: un'organizzazione non governativa e non-profit fondata nella Striscia di Gaza - Palestina nel 1998, con il numero 5088. Gli obiettivi dell'associazione sono: diffondere la cultura e il sapere marittimo, incoraggiare la protezione dell’ambiente marino e preservare la ricchezza della fauna marina, sostenendo gli sforzi del governo. L’associazione realizza progetti in collaborazione con delle ONG internazionali per difendere l’importanza della pratica della pesca e dello sport marittimo. Tra i progetti realizzati più importanti ci sono i” pannelli solari per illuminare il porto di Gaza” e il progetto “barche per Gaza” di AOREP che hanno come obiettivo la lotta alla chiusura imposta da Israele su Gaza.
Descrizione del progetto
Ogni barca è gestita da cinque pescatori: tre addetti alle reti e due che si alternano alla conduzione; quindi i rappresentanti di cinque famiglie. Tenendo in considerazione la possibilità, tutt’altro che remota, che si possano verificare dei giorni negativi, AOREP ha ritenuto che ogni barca dev’essere gestita dalle stesse persone per tre giorni di fila. Trascorsi i tre giorni, altri cinque rappresentanti di altre cinque famiglie devono poter usufruire dell’imbarcazione.
I gruppi sono composti in modo eterogeneo, in base all’esperienza e all’abilità, per evitare che i più abili si possano unire al fine di ottenere maggiori quantità di pescato.
Il pesce è spartito quotidianamente e di comune accordo tra i cinque partecipanti alla pesca. Ognuno è libero di consumare o vendere la sua parte.
Per evitare conflitti d’interesse ed incomprensioni si è deciso di non affidare ad alcuna famiglia la proprietà delle barche ma esclusivamente la loro gestione e manutenzione.
È necessario che il progetto sia a conduzione sociale, perciò AOREP ha chiesto la creazione di una Cooperativa di pescatori con un Comitato. Il Comitato è composto da cinque membri eletti democraticamente da tutti i rappresentanti delle famiglie coinvolte e in presenza delle autorità locali. Il Presidente è Al Kabariti Mahfouz. Il compito del Comitato è di supervisionare le attività di pesca in modo etico, supplire ad eventuali mancanze, trovare soluzioni efficienti per una scorrevole continuità e considerare, per quanto possibile, i bisogni famigliari e di sussistenza dei componenti del gruppo (malattia di un capo famiglia, infortuni, ecc.).
Ultimamente, ci siamo concentrati invece sullo svolgere progetti in sostegno ai bambini che da anni vivono in una situazione di stress psicologico dovuta ai continui scontri armati. AOREP si è concentrata primariamente su tentativi di alleviare le conseguenze psicologiche dello stress subito e sul fornire loro mezzi per proseguire con l’istruzione tramite la distribuzione di occhiali coadiuvata da visite oculistiche.
2011
Stato del Progetto
Autogestito
Beneficiari
Pescatori e artigiani di Gaza
Budget raggiunto
CHF 22'598.-
Partners locali
Associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo
Fondi
Fondi Membri AOREP Donazioni private
Contesto
I palestinesi sono un popolo di pescatori, ma ogni volta che gli abitanti di Gaza vogliono andare in mare vanno incontro a delle grandi difficoltà. I minacciosi cannonieri israeliani schierati all’orizzonte, sembrano infatti attendere che una barca palestinese oltrepassi le miglia nautiche imposte ai palestinesi. I cannonieri sono presenti, legalmente, anche nella parte egiziana per evitare qualsiasi sconfinamento dei pescatori.
Prima dell’intifada “Al Aqsa” era possibile raggiungere fino a 12 miglia nautiche dalla costa. Nel 2000, furono ridotte a 6 nonostante gli accordi di Oslo firmati nel 1993 prevedessero il diritto a 20 miglia. Nel 2009, in seguito alla guerra avvenuta in gennaio, furono ridotte a 3 miglia con il pretesto di Israele di prevenzione al traffico d’armi. I militari sparano volentieri anche sulle imbarcazioni che superano le prime due miglia. Questa situazione costringe Gaza all’isolamento assoluto impedendole qualsiasi contatto con il mondo esterno.
I pescatori sono in possesso di poche barche, considerando il fatto che molte sono state affondate, sono danneggiate e vengono riparate con il poco materiale a disposizione. L’assedio israeliano in atto dal giugno 2007 ha inoltre portato ad una mancanza di materiale da pesca come fiocine, reti o lanterne.
Per di più, quotidianamente vengono scaricati nel mare di Gaza circa 50 milioni di litri d’acqua non depurata che, secondo l’ONU, trasformano la zona in una reale fossa settica.
Tutte queste restrizioni impediscono ai pescatori di poter raggiungere il pesce migliore che si trova in acque più profonde. Gli “Asafeer” e i “Ghobos” insieme ad un’esigua quantità di sardine sono gli unici pesci che si riescono a pescare. La situazione è tragica se si considera che per 1.5 milioni di abitanti di Gaza il pesce è l’alimento principale.
Secondo i dati del “Word Food Programme”, dal 2008 al 2009, il pescato si è ridotto del 72% e da 10’000 pescatori ne sono rimasti solo 3'500, tuttora in rapida diminuzione.
Giustificazione del micro-progetto
L’intenzione di AOREP era di creare un’attività economica che potesse generare reddito ed essere gestita in seguito in modo autonomo. Attraverso questo progetto, AOREP ha inoltre cercato di contribuire alla pacifica convivenza e al processo di pace.
Considerata l’esistenza di una cultura della pesca ormai radicata nella popolazione, AOREP ha ritenuto potesse essere utile orientarsi verso la costruzione di barche per pescatori.
Nella sua analisi, AOREP non ha sottovalutato il blocco attualmente in vigore su Gaza che rende molto difficile, se non impossibile, la fornitura di materiale. Infatti, per ottenere maggiori benefici e ovviare a determinati problemi era fondamentale che la costruzione delle barche fosse realizzata direttamente sul posto. In tal modo, si ha potuto amplificare l’effetto positivo del progetto dando lavoro agli artigiani locali.
L’idea era di costruire 5 imbarcazioni, ognuna delle quali doveva portare beneficio a 10 famiglie. La nostra speranza consisteva, quindi, nel riuscire a coinvolgere indicativamente almeno 50 famiglie.
Collaborazione con l’Associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’associazione Palestinese della pesca e dello sport marittimo: un'organizzazione non governativa e non-profit fondata nella Striscia di Gaza - Palestina nel 1998, con il numero 5088. Gli obiettivi dell'associazione sono: diffondere la cultura e il sapere marittimo, incoraggiare la protezione dell’ambiente marino e preservare la ricchezza della fauna marina, sostenendo gli sforzi del governo. L’associazione realizza progetti in collaborazione con delle ONG internazionali per difendere l’importanza della pratica della pesca e dello sport marittimo. Tra i progetti realizzati più importanti ci sono i” pannelli solari per illuminare il porto di Gaza” e il progetto “barche per Gaza” di AOREP che hanno come obiettivo la lotta alla chiusura imposta da Israele su Gaza.
Descrizione del progetto
Ogni barca è gestita da cinque pescatori: tre addetti alle reti e due che si alternano alla conduzione; quindi i rappresentanti di cinque famiglie. Tenendo in considerazione la possibilità, tutt’altro che remota, che si possano verificare dei giorni negativi, AOREP ha ritenuto che ogni barca dev’essere gestita dalle stesse persone per tre giorni di fila. Trascorsi i tre giorni, altri cinque rappresentanti di altre cinque famiglie devono poter usufruire dell’imbarcazione.
I gruppi sono composti in modo eterogeneo, in base all’esperienza e all’abilità, per evitare che i più abili si possano unire al fine di ottenere maggiori quantità di pescato.
Il pesce è spartito quotidianamente e di comune accordo tra i cinque partecipanti alla pesca. Ognuno è libero di consumare o vendere la sua parte.
Per evitare conflitti d’interesse ed incomprensioni si è deciso di non affidare ad alcuna famiglia la proprietà delle barche ma esclusivamente la loro gestione e manutenzione.
È necessario che il progetto sia a conduzione sociale, perciò AOREP ha chiesto la creazione di una Cooperativa di pescatori con un Comitato. Il Comitato è composto da cinque membri eletti democraticamente da tutti i rappresentanti delle famiglie coinvolte e in presenza delle autorità locali. Il Presidente è Al Kabariti Mahfouz. Il compito del Comitato è di supervisionare le attività di pesca in modo etico, supplire ad eventuali mancanze, trovare soluzioni efficienti per una scorrevole continuità e considerare, per quanto possibile, i bisogni famigliari e di sussistenza dei componenti del gruppo (malattia di un capo famiglia, infortuni, ecc.).
Ultimamente, ci siamo concentrati invece sullo svolgere progetti in sostegno ai bambini che da anni vivono in una situazione di stress psicologico dovuta ai continui scontri armati. AOREP si è concentrata primariamente su tentativi di alleviare le conseguenze psicologiche dello stress subito e sul fornire loro mezzi per proseguire con l’istruzione tramite la distribuzione di occhiali coadiuvata da visite oculistiche.
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